L’indice indica quanta energia viene consumata affinché l’edificio (o l’unità immobiliare) raggiunga le condizioni di comfort secondo i servizi energetici presi in considerazione dal tipo di immobile.
Dal 29 giugno 2016 sono in vigore tre nuove importanti norme che completano il pacchetto di normative indicato come strumento tecnico di riferimento dalla Legge n. 90 del 2013 e dai decreti attuativi D.M. 26 giugno 2015, in vigore dal 1 Ottobre 2015 secondo le linee guida per la certificazione energetica DM 26-06-2015 la prestazione energetica dell’immobile è espressa attraverso l’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile EPgl,nren che comprende:
L’unità di misura per prestazioni relative ad edifici residenziali è il kWh/m2 anno. Il simbolo utilizzato e definito dalla legge è EPgl (Indice di prestazione energetica globale). Spesso negli annunci immobiliari viene scritto IPE (o I.P.E.) ma è un acronimo poco corretto.
Il calcolo della prestazione energetica si basa sui servizi effettivamente presenti nell’edificio in oggetto. Nel caso di assenza di climatizzazione invernale e, nel solo settore residenziale, di produzione di acqua calda sanitaria vengono comunque simulati in maniera virtuale.
Le linee guida definiscono quali sono le procedure di calcolo dell’APE e in quali casi vanno applicate ad edifici esistenti o a edifici nuovi. Sono previste 2 procedure:
Il metodo di calcolo adottato si basa sulle norme UNI TS 11300 e può essere applicato a tutti gli edifici.
La classe energetica è una lettera che va da A4 a G e indica sinteticamente e secondo alcuni parametri dipendenti dalla località in cui si trova l’edificio e dalla sua forma (rapporto S/V) la qualità energetica ed il consumo dell’edificio. Dal 1 Ottobre 2014 la classificazione dipenderà da quanto l’immobile è più o meno prformante rispetto ad un edificio di riferimento con caratteristiche medie.
L’indice di prestazione energetica globale (EPgl) invece è un valore più preciso. Negli annunci immobiliari va inserito il valore EPgl (spesso chiamato IPE) e non obbligatoriamente la classe.
Le sanzioni previste per l’assenza delle informazioni sulle prestazioni energetiche di un immobile nell’annuncio immobiliare variano tra i 500 ed i 3000 euro.
In questo stralcio di APE (attestato di prestazione energetica) di un appartamento a Roma vediamo come L’indice di prestazione energetica (globale) di 51,6 kwh/mq anno e la classe energetica ottenuta è Classe C.
Nell’annuncio immobiliare di questo appartamento bisogna indicare:
Le classi energetiche sono 10 (dal 1 Ottobre 2015): dalla G, che rappresenta gli immobili che consumano più energia, fino alla 4A, dove sono contenuti gli immobili più efficienti. Le classi hanno degli intervalli che dipendono dalla prestazione energetica globale, un valore fisico misurato in kwh/mq anno.
Gli intervalli tra le classi variano continuamente e solo per caso si possono trovare degli intervalli uguali tra diversi certificati energetici.
Secondo la normativa nazionale, gli intervalli tra le varie classi dipendevano da due variabili: i gradi giorno e il rapporto S/V (fino al 1 Ottobre 2015)
I gradi giorno (GG) sono la somma, estesa a tutti i giorni di un periodo annuale convenzionale di riscaldamento, delle sole differenze positive giornaliere tra la temperatura dell’ambiente e la temperatura media esterna giornaliera. Per capire cosa sono i grado giorno dobbiamo considerare che in Inverno i sistemi di riscaldamento vengono progettati affinchè la temperatura interna delle residenze sia 20°. La differenza tra la temperatura esterna e questo limite di 20°, sommato per tutti i giorni dell’Inverno, dà i gradi giorno di una località. Maggiori sono i gradi giorno e più rigido è il clima. A Roma i GG sono 1415, a Milano sono 2404, a Palermo 751.
Rapporto S/V
Il Rapporto S/V è il rapporto tra la superficie disperdente ed il volume riscaldato di un immobile. La superficie disperdente comprende le superfici dell’immobile che confinano con l’esterno, con il terreno e con altri ambienti non riscaldati.
La normativa nazionale, considerando questo valore nella determinazione dei limiti per le classi energetiche, permette a edifici complessi, con molte rientranze e quindi con maggiore S/V di essere comunque energeticamente competitivi rispetto a edifici più compatti.
Questo potrebbe essere considerato un errore: bisognerebbe svantaggiare chi progetta edifici poco compatti perchè intrinsecamente più energivori avendo maggiore superficie disperdente rispetto al volume riscaldato. La Certificazione Casaclima infatti ragiona in maniera differente dalla normativa nazionale e valorizza gli edifici più compatti.
Può succedere quindi che edifici situati nello stesso comune, con la stessa prestazione energetica (e quindi stesso consumo) possono ricadere in classi energetiche diverse perchè aventi differenti rapporti S/V.
http://www.certificato-energetico.it/certificazione-energetica.html
Società di ricerca e sviluppo di sistemi costruttivi a impatto “ZERO”, destinati a edifici residenziali e commerciali, con strutture in acciaio e sistemi a secco. “Produzione certificata”